E chiocciando cerchiamo a noi medesmi L'uom comanda a' suoi fati; e non è colpa Più del tuo?.. Scrivi l'uno all' altro accanto, (altre grida d'applauso) Or, di che mai, per tutti i Numi insieme, Ei saprà dirti nel suo rozzo stile Il farò. BRUTO Ma riguarda, o Cassio, come Ma riguarda, Sulla fronte di Cesare balena L'orma dell'ira: e dietro a lui codazzo Viene Calpurnia; e Ciceron t' e Ciceron t'appare Con quell'occhio rossigno di faína, Quale il veggiamo in Campidoglio, quando Un senatore in arringar l'attacca. Tu farai ch'io m'abbia intorno Volti ritondi e lisci, uomini lieti, Che dormano i lor sonni; emunto e macro Viso ha quel Cassio; ei pensa troppo; e sono Perigliosi costoro. ANTONIO Oh non temerlo, Cesare! danno ei non può far; gli è questi Nobil romano, e l'animo ha gentile. CASCA Come? con lui, con lui non foste? BRUTO Allora, a Casca non farei domanda. CASCA Or ben, gli venne offerta una corona; Con tal gesto; ed in plausi il popol ruppe. BRUTO Ma del novo romor qual mai cagione? La stessa, dico. CASCA CASSIO Essi gridâr tre volte. Or qual cagion di queste, ultime grida? La stessa. CASCA BRUTO Che? tre volte la corona Offerta gli han?.. CASCA Tre volte, ed altrettante Ei la respinse; ed ogni volta in guisa Chi gli offerse? CASSIO E la corona CASCA Fu Antonio. |